UNA SCIENZA DELLA SOCIETà
Il primo a sentire la necessità di costruire un modello di scienze umane basato sul metodo di studio delle scienze positive, cioè fisica, chimica, biologia etc., fu Auguste Comte, il filosofo che si può definire come il fondatore della sociologia. La sua idea era quella di applicare ai fenomeni sociali le procedure empiriche, osservazione, sperimentazione e comparazione, che erano usate per studiare la natura. Comte voleva quindi cogliere delle leggi generali che governano la vita sociale, per poterle utilizzare col fine di prevederne i futuri svolgimenti, utilizzandoli a vantaggio della società.
Vi sono due principali problemi che sorgono nel comparare la sociologia alle scienze naturali:
1. gli esseri umani non sono molecole o corpi celesti, e non si possono quindi attribuire delle leggi che descrivano i comportamenti;
2. gli esseri umai sono dotati della capacità di attribuire significati e scopi al loro agire .
IL CARATTERE SCIENTIFICO DEL SAPERE SOCIOLOGICO
La sociologia si basa sul cogliere i tratti fondamentali di una società attraverso la raccolta e l'interpretazione dei dati. La sociologia ha la capacità di spiazzare il senso comune, nel senso che mostra le idee che spesso le persone si fanno sulla società sono infondate. Per un fenomeno chiamato induzione tendiamo a ricavare da casi ed esperienze personali particolari affermazioni e conclusioni di carattere generale. Per quetso motivo verità e falsità devono essere sottoposti ad un controllo empirico.
IL "MOMENTO TEORICO" DELL'INDAGINE SOCIOLOGICA
L'oggetto e l'obiettivo della ricerca devono corrispondere a dei criteri "scientifici" di selezione e definizione.
Per intraprendere una ricerca occorre avere chiara un'idea generale di quello che si sta andando a studiare. Il concetto di momento teorico si riferisce ad una raccolta di dati empirici , cioè informazioni relative a ciò che si sta andando a studiare.
Vi sono due tipi di approccio alla ricerca, che dipendono da come lo studioso vede il suo ruolo: l'approccio macro-sociologico, che privilegia fenomeni e processi relativi all'interno dell'assetto sociale, e quello micro-sociologico, che si concentra su fenomeni sociali circoscritti, come relazioni tra persone e/o piccoli gruppi.
L'OGGETTIVITà DELLA SOCIOLOGIA
Ciò che certifica l'oggettività e quindi la scientificità di una conoscenza è il carattere pubblico e controllabile dei risultati ottenuti.
Un potenziale elemento di soggettività che può influire nelle indagini è l'aspetto culturale, quindi i suoi valori e la sua cultura. La soggettività è un fattore che può essere eliminato , ma si può dire che da uno spessore umano alla ricerca. Quando è importante che la soggettività non vi sia completamente? Quando è il momento di dare un giudizio sulla ricerca che è stata svolta, sui fenomeni e quindi sui risultati. La valutazione dei fenomeni va quindi assolutamente distaccata dalla descrizione dell'indagine e dei suoi risultati.
A questa autodisciplina Max Weber ha dato il nome di avalutatività, cioè l'atteggiamento neutrale che il ricercatore deve assumere per dare oggettività alla sua ricerca.
L'IMMAGINAZIONE SOCIOLOGICA
Il sociologo deve essere in grado di percepire la società come un ente a se stante, ciò richiede un notevole lavoro di astrazione: il ricercatore deve essere in grado di rintracciare modelli comuni nelle esperienze degli individui.
Il sociologo Charles W Mills chiama questa capacità immaginazione sociologica, cioè la capacità di vedere e valutare il contesto dei fatti storico-sociali all'interno del quale l'esperienza degli esseri umani acquista significato.
IL "MOMENTO TEORICO" DELL'INDAGINE SOCIOLOGICA
L'oggetto e l'obiettivo della ricerca devono corrispondere a dei criteri "scientifici" di selezione e definizione.
Per intraprendere una ricerca occorre avere chiara un'idea generale di quello che si sta andando a studiare. Il concetto di momento teorico si riferisce ad una raccolta di dati empirici , cioè informazioni relative a ciò che si sta andando a studiare.
Vi sono due tipi di approccio alla ricerca, che dipendono da come lo studioso vede il suo ruolo: l'approccio macro-sociologico, che privilegia fenomeni e processi relativi all'interno dell'assetto sociale, e quello micro-sociologico, che si concentra su fenomeni sociali circoscritti, come relazioni tra persone e/o piccoli gruppi.
L'OGGETTIVITà DELLA SOCIOLOGIA
Ciò che certifica l'oggettività e quindi la scientificità di una conoscenza è il carattere pubblico e controllabile dei risultati ottenuti.
Un potenziale elemento di soggettività che può influire nelle indagini è l'aspetto culturale, quindi i suoi valori e la sua cultura. La soggettività è un fattore che può essere eliminato , ma si può dire che da uno spessore umano alla ricerca. Quando è importante che la soggettività non vi sia completamente? Quando è il momento di dare un giudizio sulla ricerca che è stata svolta, sui fenomeni e quindi sui risultati. La valutazione dei fenomeni va quindi assolutamente distaccata dalla descrizione dell'indagine e dei suoi risultati.
A questa autodisciplina Max Weber ha dato il nome di avalutatività, cioè l'atteggiamento neutrale che il ricercatore deve assumere per dare oggettività alla sua ricerca.
L'IMMAGINAZIONE SOCIOLOGICA
Il sociologo deve essere in grado di percepire la società come un ente a se stante, ciò richiede un notevole lavoro di astrazione: il ricercatore deve essere in grado di rintracciare modelli comuni nelle esperienze degli individui.
Il sociologo Charles W Mills chiama questa capacità immaginazione sociologica, cioè la capacità di vedere e valutare il contesto dei fatti storico-sociali all'interno del quale l'esperienza degli esseri umani acquista significato.
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