BOAS: il particolarismo culturale
Boas è stato il caposcuola dell'antropologia statunitense e maestro di una generazione di brillanti studiosi. Con lui e i suoi allievi, gli studi etno-antropologici conobbero una fioritura straordinaria.
Boas è stato lo studioso che ha fatto di più per la conoscenza e la conservazione delle lingue dei nativi americani. Il suo motto, a differenza di Tylor, era: tutti sul terreno! L'antropologo propugnava un metodo di ricerca induttivo sul modello delle scienze naturali: osservazione diretta di fatti concreti , raccolta e analisi dei dati ed infine elaborazione di teorie e leggi.
Boas è stato il caposcuola dell'antropologia statunitense e maestro di una generazione di brillanti studiosi. Con lui e i suoi allievi, gli studi etno-antropologici conobbero una fioritura straordinaria.
Boas è stato lo studioso che ha fatto di più per la conoscenza e la conservazione delle lingue dei nativi americani. Il suo motto, a differenza di Tylor, era: tutti sul terreno! L'antropologo propugnava un metodo di ricerca induttivo sul modello delle scienze naturali: osservazione diretta di fatti concreti , raccolta e analisi dei dati ed infine elaborazione di teorie e leggi.
Boas studiò la società degli indiani americani del Nord Ovest. Una delle sue analisi più celebri è il potlach.
L'antropologo rifiutò gli schemi dell'evoluzionismo. Secondo lui, tutte le culture possiedono delle peculiarità che la rendono unica e irriducibile a uno schema universale. Il punto di vista antropologico di Tylor è stato definito: particolarismo culturale, ovvero, un punto di vista in cui ogni cultura deve essere studiata e compresa in relazione allo specifico ambiente in cui si sviluppa.
Il particolarismo è la premessa del relativismo culturale, la concezione per cui tutte le culture hanno una loro validità.
La scuola antropologica di "Cultura e Personalità" fiorì negli Stati Uniti grazie agli allievi di Boas. Gli esponenti più importanti di questo indirizzo furono Abram Kardiner, Ralph Linton, Ruth Benedict, Margaret Mead. Questi concepiscono la cultura come un sistema di comportamenti che caratterizza un determinato ambiente sociale, trasmesso da una generazione all'altra attraverso "l'inculturazione". Secondo questo indirizzo, tutti i membri di una cultura condividono un certo numero di tratti comportamentali appresi durante l'infanzia e l'adolescenza, l'insieme costituisce la personalità di base, cioè il denominatore comune degli individui appartenenti alla stessa cultura. Questo indirizzo appartiene sia dell'antropologia sia della psicologia sociale e della psicoanalisi.
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