SOCIOLOGIA: IL FUNZIONALISMO

IL FUNZIONALISMO

CARATTERI GENERALI
 Il funzionalismo è un approccio sociologico che si ispira alla nozione di società coniata dai fondatori della disciplina, in particolare accoglie da Durkheim l'idea del primato della società come realtà collettiva sulle singole parti che la costituiscono. Si tratta di concepire la società alla stregua di un organismo vivente, o alla stregua di un sistema , cioè di un complesso di elementi interdipendenti , tali per cui anche la modificazione di un solo elemento incide sul sistema stesso. In questo modello ogni individuo, ogni componente, ha una sua funzione che può essere illustrata.
Il funzionalismo spiega la società riconoscendo una corrispondenza tra le strutture che la società stessa si dà e i bisogni sociali a cui le strutture corrispondono; così dicendo il funzionalismo approda ad una lettura ottimistica della realtà sociale. 

I PROTAGONISTI DEL FUNZIONALISMO: TALCOTT PARSONS E ROBERT MERTON

PARSONS: IL MODELLO AGIL
                                                                               
La concezione parsonsiana della società è sintetizzata dal cosiddetto "modello AGIL", costruito dal principale esponente del funzionalismo Talcott Parson, a questo acronimo Parson designa 4 imperativi a cui ogni sistema sociale è chiamato a 
rispondere:
- Adaptation: recepire e trasformare le risorse necessarie per la sopravvivenza del sistema stesso
- Goal Attainment: definire e perseguire gli scopi a cui il sistema sociale deve tendere
- Integration: regolare i conflitti interni della società
- Latent Pattern Maintenance: mantenere i modelli latenti, conservare i valori su cui la società si regge e far si che gli individui li interiorizzino.
Per ciascuno di questi  imperativi corrisponde un sistema, cioè una precisa classe di istruzioni sociali che ha il compito di occuparsene: spetta a determinati sistemi una determinata funzione sociale. 
Secondo Parsons, i 4 imperativi funzionali si ritrovano non solo all'interno della società nel suo complesso, ma anche in ogni singolo sistema o istituzione sociale. Il modello famigliare di Parsons trova una giustificazione teorica.

PARSONS: I RUOLI E LE VARIABILI STRUTTURALI
                                                                                                         
All'interno di ogni sistema (per sistema si intendono le strutture sociali come la famiglia, la scuola o il gruppo dei pari, ecc.) si svolgono le interazioni tra i soggetti, che prendono parte non come singoli, ma come rappresentanti di una determinata posizione da cui derivano quelli che Parson chiama "ruoli". Questi sono classificabili in base a determinati parametri, che vengono definiti "variabili strutturali", Parson individua cinque categorie:
- affettività/ neutralità affettiva: sentimenti ed emozioni alla base del rapporto;
- realizzazione/ attribuzione: valutazione in base ai risultai ottenuti con l'impegno;
- universalità/ particolarismo: condotta ispirata da criteri universalistici, quando non si diversifica tra i soggetti a cui ci si rivolge, o particolaristici, quando si diversifica in base al soggetto;
- specificità/ diffusione;
- orientamento in vista dell'ego/ orientamento in vista della collettività.

MERTON: IL FUNZIONALISMO CRITICO

Secondo Merton, il sociologo deve costruire delle "teorie a medio raggio", queste devono essere capaci di porsi in posizione intermedia tra la pura e semplice descrizione dei dati empirici raccolti e la generalizzazione troppo astratta, incapace di spiegare i contesti sociali osservati.
Secondo il funzionalista, questa astrazione eccessiva è presente nell'impostazione di Parsons, quindi propone un'impostazione funzionalista alternativa, mettendo in discussione tre principali pun
ti di discussione sul funzionalismo parsoniano:
- il postulato dell'unità funzionale: secondo il quale tutti gli elementi di un dato assetto sociale cooperano alla sopravvivenza dello stesso; questo postulato è applicabile agevolmente alle società semplici studiate dagli antropologi, ma difficilmente si può verificare negli aspetti sociali più complessi, in cui coesistono realtà eterogenee e dove spesso ciò che è funzionale per un determinato gruppo o soggetto sociale non lo è per altri.
- il postulato del funzionalismo universale: connesso al postulato dell'unità funzionale, secondo questo punto l'esistenza di una determinata realtà o pratica consolidata è di per se sufficiente a ipotizzarne una funzione e un'utilità sociale. Questo ragionamento è smentito dalla realtà, esistono più forme sociali che hanno perso la loro funzione.
- il postulato dell'indispensabilità funzionale: secondo cui esisterebbe una sorta di "corrispondenza biunivoca" tra gli imperativi funzionali del sistema e le istituzioni che a essi rispondono. Secondo Merton, può accadere che una certa esigenza della società sia soddisfatta per mezzo di strutture e organismi diversi, ma può capitare il contrario, che all'interno dell'assetto sociale uno uno stesso elemento svolga contemporaneamente più funzioni. Merton introduce in questo modo la distinzione tra "funzioni manifeste" e "funzioni latenti" delle istituzioni.

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